Dal museo nazionale degli strumenti di Roma
INTRODUZIONE: GLI STRUMENTI MUSICALI E LA STORIA DELL'UOMO
La storia della musica è la storia dell'uomo. E' difficile prospettarne l'origine, ma si può affermare con certezza che fin dai tempi più remoti, in ogni continente l'uomo ha cominciato a produrre suoni. Lo ha fatto sfruttando dapprima gli strumenti più semplici da utilizzare e reperire, quelli che aveva, per così dire, sotto mano. Dunque la propria voce, innanzitutto. Ma anche il proprio corpo: pestare un piede a terra, battere le mani, schioccare le dita sono tutti segnali sonori che formano un vero e proprio linguaggio. Anche gli oggetti che popolano la vita quotidiana dell'uomo primitivo si rivelano eccellenti mezzi per produrre suoni e ritmi: un tronco d'albero scavato e percosso con mazze è un efficace tamburo, così come una pelle di animale tesa su un vaso; riempiendo zucche o noci di cocco di semi o piccoli sassi si ottengono sonagli; le ossa degli animali svuotate e fornite di fori laterali costituiscono i primi flauti; sottili strisce di scorza staccate da una canna di bambù e tese attraverso un telaio sono rudimentali strumenti a corde, da cui deriveranno l'arpa e la cetra. La storia degli strumenti musicali comincia da qui. Tutte le loro successive, lunghissime e multiformi evoluzioni partono da questi esemplari rudimentali, ma efficaci.
LE POPOLAZIONI MESOPOTAMICHE
La storia della musica è anche la storia della civiltà, nel senso che ogni cultura le ha riservato un ruolo privilegiato all'interno del proprio ordinamento, delle proprie convenzioni e dei propri riti. La musica è presente nelle religioni di tutte le civiltà antiche. Le popolazioni mesopotamiche - Sumeri ed Assiro-Babilonesi - assegnano strumenti musicali alle loro divinità, e accompagnano le cerimonie religiose al suono dell'arpa, della cetra, di flauti e sonagli. Ma si suona anche in occasioni più mondane, specialmente durante i banchetti; perfino i soldati sono incitati alla battaglia alle note del flauto.
GLI EBREI
I racconti della Bibbia sono ricchi di episodi legati alla musica ed al suo potere straordinario: le mura di Gerico crollano di fronte agli squilli di tromba dell'esercito di Israele; il re David con il suono della sua arpa placa la follia di Saul. La musica ebraica proietterà lontano la sua ombra, influenzando la nascita ed il primo sviluppo dei canti cristiani medievali, che attingeranno a piene mani alla recitazione intonata dei testi sacri ed all'esecuzione dei salmi. Gli strumenti di Israele sono il kinnon, a 10 corde pizzicate; l'ugab, una sorta di flauto dritto e lo sciofàr, un semplice corno di capra, antenato dello strumento oggi in uso nelle sinagoghe.
GLI EGIZANI
Anche gli Egiziani collegano la musica alle divinità ed alle manifestazioni religiose. Il sistro, un sonaglio che si diffonderà anche nel mondo greco-romano, trae la sua origine dalle cerimonie religiose in onore della dea Iside. In queste occasioni i sacerdoti stringono tra le mani dei papiri e li agitano ripetutamente: il suono frusciante prodotto ispira la realizzazione di un telaio metallico fornito di sbarrette traversali tintinnanti. Ritroviamo le arpe, le cetre, i flauti insieme a un piccolo liuto dal manico lunghissimo. Ad Alessandria d'Egitto nel III secolo a.C., nasce il progenitore del nostro organo, l'hydraulos, funzionante sulla base del principio dei vasi comunicanti.
Questo è l'inizio del cammino degli strumenti musicali. Un cammino lunghissimo, che attraversa epoche e continenti, fatto di continui richiami, di trasformazioni, di innovazioni e di abbandoni. Un cammino cominciato migliaia di anni fa e non ancora concluso...
La storia della musica è la storia dell'uomo. E' difficile prospettarne l'origine, ma si può affermare con certezza che fin dai tempi più remoti, in ogni continente l'uomo ha cominciato a produrre suoni. Lo ha fatto sfruttando dapprima gli strumenti più semplici da utilizzare e reperire, quelli che aveva, per così dire, sotto mano. Dunque la propria voce, innanzitutto. Ma anche il proprio corpo: pestare un piede a terra, battere le mani, schioccare le dita sono tutti segnali sonori che formano un vero e proprio linguaggio. Anche gli oggetti che popolano la vita quotidiana dell'uomo primitivo si rivelano eccellenti mezzi per produrre suoni e ritmi: un tronco d'albero scavato e percosso con mazze è un efficace tamburo, così come una pelle di animale tesa su un vaso; riempiendo zucche o noci di cocco di semi o piccoli sassi si ottengono sonagli; le ossa degli animali svuotate e fornite di fori laterali costituiscono i primi flauti; sottili strisce di scorza staccate da una canna di bambù e tese attraverso un telaio sono rudimentali strumenti a corde, da cui deriveranno l'arpa e la cetra. La storia degli strumenti musicali comincia da qui. Tutte le loro successive, lunghissime e multiformi evoluzioni partono da questi esemplari rudimentali, ma efficaci.
LE POPOLAZIONI MESOPOTAMICHE
La storia della musica è anche la storia della civiltà, nel senso che ogni cultura le ha riservato un ruolo privilegiato all'interno del proprio ordinamento, delle proprie convenzioni e dei propri riti. La musica è presente nelle religioni di tutte le civiltà antiche. Le popolazioni mesopotamiche - Sumeri ed Assiro-Babilonesi - assegnano strumenti musicali alle loro divinità, e accompagnano le cerimonie religiose al suono dell'arpa, della cetra, di flauti e sonagli. Ma si suona anche in occasioni più mondane, specialmente durante i banchetti; perfino i soldati sono incitati alla battaglia alle note del flauto.
GLI EBREI
I racconti della Bibbia sono ricchi di episodi legati alla musica ed al suo potere straordinario: le mura di Gerico crollano di fronte agli squilli di tromba dell'esercito di Israele; il re David con il suono della sua arpa placa la follia di Saul. La musica ebraica proietterà lontano la sua ombra, influenzando la nascita ed il primo sviluppo dei canti cristiani medievali, che attingeranno a piene mani alla recitazione intonata dei testi sacri ed all'esecuzione dei salmi. Gli strumenti di Israele sono il kinnon, a 10 corde pizzicate; l'ugab, una sorta di flauto dritto e lo sciofàr, un semplice corno di capra, antenato dello strumento oggi in uso nelle sinagoghe.
GLI EGIZANI
Anche gli Egiziani collegano la musica alle divinità ed alle manifestazioni religiose. Il sistro, un sonaglio che si diffonderà anche nel mondo greco-romano, trae la sua origine dalle cerimonie religiose in onore della dea Iside. In queste occasioni i sacerdoti stringono tra le mani dei papiri e li agitano ripetutamente: il suono frusciante prodotto ispira la realizzazione di un telaio metallico fornito di sbarrette traversali tintinnanti. Ritroviamo le arpe, le cetre, i flauti insieme a un piccolo liuto dal manico lunghissimo. Ad Alessandria d'Egitto nel III secolo a.C., nasce il progenitore del nostro organo, l'hydraulos, funzionante sulla base del principio dei vasi comunicanti.
Questo è l'inizio del cammino degli strumenti musicali. Un cammino lunghissimo, che attraversa epoche e continenti, fatto di continui richiami, di trasformazioni, di innovazioni e di abbandoni. Un cammino cominciato migliaia di anni fa e non ancora concluso...